Palazzo Daviso di Charvensod: bellezza senza tempo.
Imponente ed elegante, il palazzo fu dimora di una delle maggiori famiglie patrizie di Fossano, i conti Bava di San Paolo, per poi passare ai baroni Daviso di Charvensod, il cui stemma campeggia tuttora sulla facciata di ponente del cinquecentesco cortile interno. L’importante affaccio sulla Contrada Maestra è opera di Francesco Gallo e si caratterizza per la presenza di maestosi sopralzi a torre. Il disegno della facciata sulla Contrada del Gonfalone di Gesù – l’attuale via Merlo – porta invece la firma del Vittone.
Notevoli i saloni d’onore, impreziositi da cicli pittorici di soggetto mitologico e gli affreschi a tema allegorico nel cortile interno, testimonianza dell’epoca in cui la residenza fu, a partire dal 1777, la sede locale della Reale Accademia di belle Lettere e Filosofia, riconosciuta nel 1787 da Re Vittorio Amedeo III.
Palazzo Daviso di Charvensod risale al XVI secolo e viene completato nel XVIII, ma la struttura è molto più antica: lo dimostrano i dipinti emersi, di autore ignoto e risalenti ai primi del ‘600, con evidenti richiami allo stile del Tesauro.
Di indubbio prestigio il settecentesco salone delle feste, che si sviluppa in un’altezza tipica del piano nobile, con un doppio ordine di finestre che si concludono con volte a padiglione e lunette, completamente affrescato ad opera di un artista probabilmente appartenente alla scuola del Beaumont.
Posto lungo l’antica Contrada Maestra o di Piazza, l’odierna via Roma, a fronteggiare la nobiliare austerità di altre residenze aristocratiche, Palazzo Daviso di Charvensod è testimonianza pregevole del barocco piemontese ed è molto di più: è luce che inonda gli spazi, è frusciare d’abiti e bisbigliare di cavalieri, è risuonare del tempo in atmosfere magiche richiamate a nuova vita da un passato grandioso, grazie ad un’importante opera di recupero funzionale e ad un attento restauro.
A Palazzo Daviso di Charvensod è stata dedicata una tesi di laurea visionabile presso la Biblioteca Civica di Fossano.